Horrorstör

Grafica e impaginazione originalissime, ispirate al catalogo di una nota azienda scandinava produttrice di mobili, così come l'ambientazione del libro. Si legge d'un fiato e per questo è ottimo per uscire dal blocco del lettore; l'unica pecca è che finisce troppo presto! Leggerò sicuramente qualcos'altro di Hendrix.

Recensione del blog nontisentostoleggendo.blogspot.com ** *Trama: 3,5 stelle su 5 * Horrorstör è un normale racconto sui fantasmi, ma l'ambientazione e la grafica ne fanno un libro accattivante e fuori dal comune. Il ritmo e la tensione crescono lentamente, fino ad esplodere a partire dalla seduta spiritica. *Scrittura: 4 stelle su 5* Il racconto è in terza persona, la scrittura è semplice, lo stile ironico e i dialoghi frizzanti. All'inizio di ogni capitolo è raffigurato un mobile diverso, dal nome impronunciabile, accompagnato da una breve descrizione. Ed è proprio questa la particolarità del libro, cioè è impostato come se fosse un catalogo Ikea. Solo che, con il procedere della lettura, i mobili raffigurati verranno sostituiti da strumenti di tortura. *Ambientazione: 4,5 stelle su 5 * La storia si svolge all'interno di Orsk, un grande superstore di mobili scandinavi di nazionalità americana. L'ambientazione è sicuramente originale, ben descritta e piena di dettagli. Da accogliente diventerà claustrofobica e inquietante. *Personaggi: 3 stelle su 5* La protagonista è Amy, una ragazza squattrinata di 24 anni, delusa dal lavoro e lontana dallo spirito dell'azienda. Fanno da spalla pochi altri personaggi, tutti colleghi. *Finale: 4 stelle su 5* Finale soddisfacente. *Valutazione complessiva: 4 stelle su 5 * Horrorstör non è solo un romanzo horror, ma al suo interno racchiude una critica verso il lavoro, le grandi multinazionali che spremono i clienti e il consumismo. Consigliato a tutti gli amanti del genere horror e ai clienti dell'Ikea. *** Recensione del blog nontisentostoleggendo.blogspot.com

Libro scorrevole e coinvolgente, da leggere tutto d’un fiato. Mi è piaciuta l’idea di una storia ambientata in un negozio di arredamento evitando la tipica storia horror. Fa riflettere sicuramente l’aspetto del consumismo e il lavoro nel XXI secolo.