Elsa

Un libro che mi ha introdotto ai romanzi della scrittrice Elsa Morante. Volutamente affiancato alla lettura de La Storia, ho potuto scoprire in parallelo come la Morante si presentava nelle relazioni interpersonali (dura, impulsiva, schiva, lasciatemi dire antipatica) e quanto, invece, nella scrittura sia giocosa, tenera, empatica, propositiva. Un contrasto che mi ha davvero stupita. Questa è una biografia romanzata e forse eccessivamente dialogata, nella quale si insinua il vuoto di una mancata maternità, i rapporti profondi con Moravia e Pasolini in dialoghi illuminanti. "Essere ragazzini è un sentimento, ha a che vedere con la ferocia ma pure con l'innocenza".

“Elsa” si insedia nel cuore del lettore con la forza della malinconia e del mito. La drammaticità si fa da parte, pudica. Eppure, allo stesso tempo siamo al fianco di una Morante tesa e nervosa all’annuncio del Premio Strega. E poi siamo di nuovo distanti, lasciati a cogliere dinamiche e rapporti quasi esclusivamente tramite i dialoghi. Di nuovo siamo accanto alla protagonista e sbirciamo da dietro le spalle mentre consegna i suoi mali ai quaderni. Consigliato a chi vuole saperne di più sulla vita di Elsa Morante, sul suo carattere e sulle sue relazioni.

“il bene deve essere fatto bene. una verità detta male non è una verità” ho trovato intenso e intimo questo libro che percorre le tappe principali della vita di elsa morante di traverso, ossia raccontandole per la maggior parte in momenti di riflessione o di stasi da parte dei protagonisti. vediamo così svolgersi davanti a noi i rapporti, gli affetti e le impulsività dei personaggi principali, elsa morante in primis. l’ho trovato un lavoro affascinantissimo.