Niente di nuovo sul fronte occidentale

Erich Maria Remarque
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Traduttore: Stefano Jacini
Editore: Neri Pozza
Collana: Biblioteca
Codice EAN: 9788854511675
Anno edizione: 2016
Anno pubblicazione: 2016
Dati: 248 p., brossura
Disponibile anche in eBook a € 7,99

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Descrizione

Kantorek è il professore di Bäumer, Kropp, Müller e Leer, diciottenni tedeschi quando la voce dei cannoni della Grande Guerra tuona già da un capo all'altro dell'Europa. Ometto severo, vestito di grigio, con un muso da topo, dovrebbe essere una guida all'età virile, al mondo del lavoro, alla cultura e al progresso. Nelle ore di ginnastica, invece, fulmina i ragazzi con lo sguardo e tiene così tanti discorsi sulla patria in pericolo e sulla grandezza del servire lo Stato che l'intera classe, sotto la sua guida, si reca compatta al comando di presidio ad arruolarsi come volontari. Una volta al fronte, gli allievi di Kantorek - da Albert Kropp, il più intelligente della scuola a Paul Bäumer, il poeta che vorrebbe scrivere drammi - non tardano a capire di non essere affatto "la gioventù di ferro" chiamata a difendere la Germania in pericolo. La scoperta che il terrore della morte è più forte della grandezza del servire lo Stato li sorprende il giorno in cui, durante un assalto, Josef Behm - un ragazzotto grasso e tranquillo della scuola, arruolatosi per non rendersi ridicolo -, viene colpito agli occhi e, impazzito dal dolore, vaga tra le trincee prima di essere abbattuto a fucilate. Nel breve volgere di qualche mese, i ragazzi di Kantorek si sentiranno "gente vecchia", spettri, privati non soltanto della gioventù ma di ogni radice, sogno, speranza.

RECENSIONI

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Emanuele, 03 aprile 2020
Uno di quei libri che restano dentro per il loro dolore lancinante. Se qualcuno dovesse mai avere dubbi su cosa sia una guerra, e specialmente cosa sia stata la guerra di trincea del '15-'18, dovrebbe leggere questo romanzo, e rileggerlo, e stamparsi nella memoria la trasformazione che la guerra opera in un ragazzo, in una generazione. I temi si susseguono e si intrecciano indissolubilmente: la perdita della giovinezza e dell'innocenza, la fratellanza e il cameratismo tra commilitoni, la separazione assoluta dalla vita precedente, dagli affetti lasciati a casa nell'angoscia continua, la perdita dell'umanità stessa, della dignità e, ultima, della speranza. Non c'è un capitolo che non sia straziante, che non spalanchi le porte sulla morte e su un orrore abissale. Eppure c'è una poesia nelle visioni, nei sogni di Paul Bäuman, il narratore, che abbraccia il lettore nel calore della commozione, della tenerezza, eppure anche dell'inquietudine che non scompare sotto il fuoco delle granate, il sibilare delle schegge. Questa poesia avvicina l'uomo al suo simile, che sia un nemico o un soldato del proprio reparto. Eppure ogni uomo è solo, abbandonato alla sua ricerca di vita e alla sua ricerca della sopravvivenza.