Il sacerdote di ossa. Il trono di rose. Vol. 1

Protagonista del Sacerdote di Ossa è un criminale che combatte e sguazza nel sangue per elevarsi al rango di principe delle strade. L'ho trovato piacevole e scritto bene. Tomas è un bel personaggio, carismatico e magnetico nei punti giusti, ma anche umano e pieno di difetti. Non abbiamo molta magia, eppure esiste e non solo... apre quasi le porte a molti e interessanti quesiti. Mi sono piaciuti anche i personaggi secondari dell'opera e lo consiglio vivamente.

L'autore segue il solco tracciato da Abercrombie, ma senza la sua grandezza. I personaggi sono meschini e tutto quanto soffre di "ristrettezza", manca di grandiosità, che può essere disegnata anche nel fango. Però nel desolante quadro di pubblicazioni di questo periodo, è sicuramente un romanzo da leggere. Il giudizio resta sospeso, in attesa della prosecuzione della storia. O spicca il volo, oppure mandiamo il tutto al riciclo.

Guerra sanguinosa, assedi cruenti, veri bagni di sangue voluta dalla Regina al sicuro nella sua capitale, con i potenti maghi al suo servizio. Lasciate tutto questo da parte. Perchè la guerra c'è stata, è stata vinta di stretta misura e adesso i soldati tornano a casa, alle loro cittadine impoverite, appestate e desolate. Tornano alle loro vite precednti, dove erano papponi, criminali, ladri. Se state cercando un fantasy epico e magico qui non lo troverete. Come non troverete un worldbuilding particolare o un sistema magico spettacolare. (la magia c'è, poca, ma violenta) è un grimdark low fantasy che trae ispirazione da Gangs of New York o dai chiari rimandi a Peaky Blinders (forse anche troppo!) Nessuna grandissima novità o trame complicate. Ma questo non fa del libro un romanzo noioso o inutile. L'ho trovato davvero divertente da leggere, violento e scurrile, pieno di azione, che si fa divorare in un amen (letto in un giorno e mezzo), ma non piatto e banale. Certo, deve piacere il genere. Di certo non un capolavoro, ma un plot diverso dal solito fantasy.. Anche lo stile è semplice, è raccontato in prima persona dal protagonista, col suo modo colloquiale, coi suoi manierismi e modi di dire, come se ci raccontasse le sue gesta davanti al camino con in mano il suo brandy. A me è piaciuto molto... E che fa intuire un proseguimento pieno di azione, violenza e intrighi, e che non vedo l'ora di leggere. Edizione Fanucci ben fatta, sulla scia della loro evidente nuova linea di produzione, cartonato di qualità, nessun refuso e traduzione ben realizzata.