Il meraviglioso Natale delle sorelle McBride

Avevo gradi aspettative ma sembra un harmony natalizio e ha tantissimi errori al suo interno. Ho trovato il libro noioso e pesante dato che non si fa che parlare dei loro problemi e basta.

Romanzo connotato da una prosa fluida e da una traduzine eccelente. La storia di tre sorelle orfane, adottate dalla migliore amica, Suzanne, della madre che cerca di proteggerle con l'aiuto del marito, è di certo una storia non comune. La ricerca di un contesto amorevole non desta sensazionalismi, ma serenità interiore. Le tre sorelle McBride, Hannah, Beth e Potsy sono cresciute insieme, ma senza poi condividere la quotidianità nella loro vita adulta, salvo tornare in Scozia per le Festività. In questo romanzo si descrive appunto l'intimità ritrovata delle tre sorelle da adulte, quando diventano consapevoli di tutto il supporto ricevuto per crescere suerando i traumi infantili. Storia dinamica, molto realistica poichè spesso non si ha una completa consapevoleza degli aiuti e dei sostegni impalpabili che si ricevono in famiglia o nelle amicizie, che assolutamente aiuta a rilassarsi. Libro da leggere per sdrammatizzare la quotidianità.

Niente più di un misero Harmony natalizio (diabetici astenersi). Sono rimasta delusa da questo libro, in quanto amo molto il Natale, mi è piaciuta la copertina e le recensioni promettevano qualcosa in più. In realtà sembra la trasposizione su carta di uno di quei film natalizi pomeridiani che mandano in questo periodo, dove ci si può beare delle immagini delle luminarie e dell'atmosfera invernale, ma sostanza ben poca. Partito abbastanza bene, mi sono invece annoiata per tutta la durata del libro. A tratti l'ho trovato anche ripetitivo. Concetti molto banali. Traduzione pessima piena di errori di battitura. Classici personaggi stereotipati, intreccio piatto, dialoghi ricchi di battibecchi fra sorelle che dopo un po' diventano perfino irritanti e sgradevoli. L'autrice passa poi dallo "scannarsi" delle sorelle ad un'improvvisa riconciliazione melensa, con stucchevoli "è colpa mia" - "No è stata tutta colpa mia!" che fa venire letteralmente il latte alle ginocchia. Alla fine non ne potevo più e non vedevo l'ora di terminarlo. Il fattore più "elettrizzante" della storia è una delle sorelle che ci mette tutta la durata del libro a dire al suo uomo che è incinta... Inoltre l'autrice commette un errore temporale che fa perdere ancora di più credibilità al racconto, e che mi ha smosciata del tutto, cioè quando scrive dell'incidente in montagna avvenuto 25 ANNI prima, un personaggio dice "Quando torniamo a valle ricordami di farti vedere una sua foto, ne ho molte sul cellulare"... ??!!! E poi ancora la bambina "Ho provato a chiamarli sul cellulare, ma non rispondevano"... Dunque, la storia è presumibilmente narrata ai giorni nostri, percui se torniamo indietro di 25 anni arriviamo a inizio/metà anni Novanta. Qualcuno lo ricorda all'autrice che in quel periodo i cellulari non c'erano? O perlomeno non erano ancora di uso comune e sicuramente non esistevano quelli con la fotocamera e le foto??? Mi spiace, ma una scrittrice talentuosa si vede anche dai dettagli. Bocciata.