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Bellissimoooo
Secondo me fra le righe di Hugo Cabret non c'è soltanto un omaggio al cinema passato, anzi l'era pioneiristica del cinema, ma anche il rimpianto verso il pubblico del passato, capace di lasciarsi suggestionare/sognare/spaventare dalla macchina del cinema. Il cinema stesso, quello contemporaneo, ha perso l'ardore e la passione di un'epoca che non verrà più e il pubblico non possedendo più quell'ingenuità in una certa misura ne ha risentito. Il cinema attuale è quel meccanismo rotto che attende qualcuno capace di riaggiustarlo. E' un film sontuoso eppure così personale con spunti autobiografici che si possono trovare nei personaggi di questo film: la ricerca, il restauro, la conservazione della memoria cinematografica. Tende eccessivamente i dilatare i tempi della narrazione, risultando un po' ripetitivo, ma pur non essendo uno dei suoi migliori, è comunque un buon film.
Film che ha fatto premiare Martin Scorsese come miglior regista, un capolavoro che ha come protagonista un bambino orfano che vive in una stazione ferroviaria. Scenografie studiate nei minimi dettagli che fanno rivivere l’atmosfera parigina degli anni trenta fino a far travolgere completamente lo spettatore nella storia molto scorrevole ed entusiasmante. Un colpo di scena ci fa capire che questo film è un omaggio al grande regista Georges Méliès, padre del cinema (dopo i Lumière) e del genere fantascientifico. Sicuramente un film che ha tanto da insegnare.
Recensioni
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