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Anno edizione: 2019
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È sempre l’ultimo incarico, per Philip Marlowe. Ma quello che gli abbiamo affidato stavolta, forse, è il più delicato.
Sì, perché deve prendere tutto il décor e tutti i ferri del suo mestiere – le palme e il vento caldo di Los Angeles, la penombra minacciosa di interni sfarzosi e lo sfarfallio dell’acqua nelle piscine, il crepitio delle pistole e quello ancora più letale dei lamé –, aggiungerci il suo fuori campo in confondibile, e rimetterli al posto delle storie spesso ovvie raccontate da migliaia di suoi epigoni, in quell’universo narrativo opaco cui è stato attribuito d’ufficio un nome che non gli apparteneva: il noir. Sì, stavolta Marlowe deve riportare le lancette all’anno in cui tutto è cominciato, il 1939, e al luogo da cui tutto il resto ha tratto origine: questo romanzo. E per fortuna tutto fa pensare che ci riuscirà – o che fallirà magnificamente, come solo lui avrebbe potuto.Solitario, intelligente, cinico, disilluso, questo è l'identikit di Philip Marlow, il protagonista del libro di Raymond Chandler "Il grande sonno", Adelphi edizioni. Questo noir del 1939 è il primo che vede protagonista l'investigatore Marlow, diventato uno dei simboli del genere hard boil, genere nato negli anni '20 che sposta il il racconto poliziesco dalla sua zona di comfort portandolo nelle strade di periferia, nei bassi fondi. Marlow stesso non è moralmente perfetto, si trova ad affrontare temi scottanti come prostituzione, sesso, droga e alcool e lo fa mettendosi in gioco ogni giorno, rischiando la pelle mettendo in mostra tutte le sue debolezze ma anche il suo grande senso del dovere. Questo libro è davvero un classico intramontabile e ci mostra uno spaccato di un'America disillusa con dei dialoghi pungenti e delle descrizioni davvero ineguagliabili.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
In questo libro simbolo del genere Hard boiled, oltre all’azione (scontri armati e violenti, incontri passionali, segreti di famiglia inviolabili), ne "Il grande sonno" ci sono anche descrizioni di paesaggi e, soprattutto, di personaggi molto riuscite, profonde, dettagliate senza essere pesanti. Riflessioni che vanno ben al di là di un protagonista (è narrato in prima persona) solo a prima vista semplificabile con etichette o cliché e che contribuiscono a costruire una storia profonda e complessa. Non un romanzo, quindi, ma un grande romanzo. E il monologo che chiude il libro e che ne dà il titolo è forse il miglior esempio.
Chandler costruisce immagini di una luminosità incredibile, capaci di suscitare reazioni entusiasmanti e sorprendendo ad ogni giro di pagina. Il mondo interiore di Marlowe è una lente che restituisce una fotografia di ciò che lo circonda calcandone i margini, i colori e gli effetti più sottili, risultando in un paradossale "realismo surreale", così sopra le righe da essere irresistibile.
Primo vero esempio del genere hard boiled, "Il grande sonno" fu pubblicato nel 1939 ed è ancora oggi citatissimo. Per fare un esempio, solo quest'anno l'ho trovato citato in 4 libri che ho letto. Non potevo, quindi, fare a meno di leggerlo anch'io. Si tratta della prima indagine del noto detective Philippe Marlowe e, da questo libro, negli anni '50, fu tratto un film con Hamphrey Bogart e Lauren Bacall. Devo essere sincera, per essere un romanzo così datato è davvero affascinante, ma altrettanto contorto e complicato. Dello stesso genere ho preferito "L'ultimo vero bacio" di James Crumley, ma è anche vero che siamo già nel 1978 e il genere si è nel frattempo perfezionato. Quindi bello sì, originale, ma non semplice. A volte ho avuto la tentazione di lasciar perdere. Lettura cmq dovuta, essendo il padre di tutti gli odierni noir. La leggenda narra che, quando dovevano girare il film, chiesero all'autore se un certo personaggio si era suicidato o era stato ammazzato. Lui stesso ammise di non saperlo, talmente era incasinato il racconto 🤣
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