Piovevano uccelli

Carino, ma niente di più. Manca qualcosa a questo libro.

Se il progetto “boreale” é quello di farci arrivare una certa eco delle voci nordiche, Jocelyne Saucier, dal suo remoto paesino del Quebec, ci ha offerto uno splendido contributo con “Piovevano uccelli”. La natura nordica é sempre centrale nella letteratura di questi luoghi. Anche in questo romanzo detta le sue regole. È un monito per noi esseri umani, una livella che ci riconduce all’essenziale riclassificando le nostre necessità. Ce lo raccontano agli anziani protagonisti di “Piovevano uccelli” compiendo una scelta di massima libertà quando, stanchi di rispondere (o di non rispondere) a convenzioni e regole che hanno soffocato la loro esistenza, stanchi di uniformarsi (o di ribellarsi) al giudizio degli altri, o determinati a essere risarciti dalla vita, si rifugiano nella natura selvaggia, dentro un contesto le cui regole, per quanto aspre, sono in armonia con i suoi abitanti. È una fuga la loro, ma é soprattutto un nuovo inizio. La loro ricchezza é la possibilità di una scelta consapevole che - scoprono poi - ancora comprende la vita, l’amore, senza con ciò negare l’idea della morte. “La libertà di scegliere o di morire, non c’é niente di meglio per scegliere la vita” Attorno a questo assunto, si sviluppa l’intera vicenda, una storia che intreccia l’ amicizia, la cura, la rinascita, l’amore e costruisce un riparo per non cedere al dolore, per non abbandonarsi alla tentazione della fine, riuscendo comunque a guardare entrambi negli occhi. Ispiratasi alle cronache sui grandi incendi dell’inizio del 1900, in Canada, La Saucier ha sviluppato questi temi toccando con lucidità e delicatezza le nostre corde più sensibili. Ha scrutato dentro le anime dei suoi personaggi con garbo e tenerezza. Dal loro stare dentro questa trama capiamo che lo sguardo va diretto sempre là dove “la vita fa ancora delle cortesie”.

Un libro particolare che riesce a parlare di vecchiaia è di morte senza pesantezza,,con una trama ben costruita ,leggera ,originale nonostante gli avvenimenti che fanno da sfondo alla vicenda siano drammatici. Bella l’ambientazione mentre il finale si apre alla speranza.