Villa Ada è il secondo più grande parco pubblico di Roma dopo Villa Doria Pamphili. È collocato nella zona settentrionale della città, sulla via Salaria, poco fuori le mura aureliane che racchiudono il centro storico. Nel XVII secolo era la sede del Collegio Irlandese: tenuta agricola, piuttosto che villa urbana. Pervenuta in proprietà dei principi Pallavicini, fu riorganizzata alla fine del '700 come "giardino di paesaggio", creandovi percorsi geometrici e piccole costruzioni. Fu acquistata dai Savoia nel 1872: Vittorio Emanuele acquistò altri terreni per ingrandire la tenuta fino ai 180 ettari, migliorandone anche le funzionalità. Sotto Umberto I, non amante della campagna, la villa fu venduta all'amministratore dei beni della famiglia reale il conte Tellfner, che la intitolò alla moglie Ada. Vittorio Emanuele III la riacquistò nel 1904 e la villa ridiventò residenza reale (facendole cambiare il nome in "Villa Savoia") fino al 1946. Nel frattempo Mussolini decise di costruire nella zona accanto alla villa un bunker anti bombardamento per la famiglia Savoia. Dopo il bombardamento di San Lorenzo, il re convocò a Villa Ada Mussolini, che venne arrestato il 25 luglio 1943, e portato via in un'autoambulanza. Alla caduta della monarchia la villa fu oggetto di un lungo contenzioso, a conclusione del quale una parte rimase proprietà privata dei Savoia (per poi essere in parte alienata), mentre la parte verso via Salaria fu acquisita al pubblico demanio nel 1957. L'area pubblica è stata nel tempo variamente rimaneggiata e attrezzata. La Villa fu poi donata da Umberto all'Egitto, in cambio dell'ospitalità ricevuta durante l'esilio; attualmente ospita la sede dell'Ambasciata e del Consolato della Repubblica Araba d'Egitto.
L'area pubblica della villa è situata tra i quartieri Parioli e Salario ed è aperta al pubblico dall'alba al tramonto. L'area destinata ai concerti si trova nei pressi del laghetto, sotto la via Olimpica.