Cibo

Non so come sia riuscito ad arrivare fino alla fine. La sintassi come puro esercizio di scrittura non fa che aggiungere ulteriore noia alla povertà di argomenti. Per me rimane un mistero come una casa editrice di successo decida di pubblicare lavori simili. Per me non ci siamo.

Scritto nel 2000, pubblicato nel 2002, riesumato nel 2019. Ne valeva la pena? Hardly so. L’intreccio di storie tra Elena, io narrante, e Daniela, la massaggiatrice alla quale si rivolge per impegnarsi in una dieta dimagrante, è noioso, ripetitivo e nulla ha da aggiungere alle innumerevoli storie di anoressiche e bulimiche che inondano i siti web e le inchieste televisive e certo non aiuta le persone che ne soffrono a curarsi, anzi, se leggessero questo libro, potrebbe sprofondare in ulteriori crisi depressive. Anche il continuo riferimento a cibi e ricette, se forse poteva avere una valenza nel 2000, è landa arida oggi, poiché da anni siamo inondati da libri e ricette sbandierati in TV, e.g. da “Cracco e i suoi fratelli” (vedi MasterChef Italia, Hell's Kitchen Italia, Cracco Confidential), per non parlare dei pamphlet che ti tirano dietro quando si fa la spesa ai supermercati. Pellegrino Artusi dove sei? In realtà questa narrazione è una storia delle vicende personali di Janeczek, non è la saga dei Forsyte, o dei Buddenbrook, nemmeno quella degli Steenfort (Les Maîtres de l'orge) ed è di scarso interesse nel panorama letterario. Non ci sono agganci alla realtà sociale che gli diano una valenza universale. Ben diverso è il caso del Giardino dei Finzi Contini, pure questo un romanzo di uno scrittore ebreo, che però narra le vicissitudini della popolazione ebraica per le leggi razziali di Mussolini e il conseguente sterminio nei campi di concentramento nazisti. Se ogni essere umano dovesse raccontare le proprie vicende private (che non interessano nessuno) saremmo inondati da qualche miliardo di romanzi, un disastro globale! Ettore fu avvolto da fitta caligine dagli dei per sottrarlo alle ire del furibondo Achille. Io non ho avuto questa fortuna e l’unico modo per liberarmi di questo pseudo-romanzo è stato di cestinarlo, dopo essere arrivato alla fine tramite tecniche di speed reading. In compenso mi sono quasi slogato la mascella per il continuo sbadigliare.

Ho sempre compianto chi doveva fare diete per dimagrire ed ora mi tocca leggere un libro basato sulla privazione del cibo. Anche peggio della mancanza di cibo è la cucina tedesca che, secondo l’autrice, è a base di sangue crudo e di grasso rancido. E i bambini tedeschi non hanno tutti i giocattoli e i giornalini che sono appannaggio di quelli italiani. Una frase che mi ha colpito e che è una preghiera ebraica: “grazie Signore che mi hai fatto uomo”. Ho scelto questo libro perché avevo letto “La ragazza con la Leica” che, pur non avendomi entusiasmato, avevo finito per leggere e confesso che ho fatto fatica a finire il libro.