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Triangoli viola. Le persecuzioni e la deportazione dei testimoni di Geova nei Lager nazisti - Claudio Vercelli - copertina
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Triangoli viola. Le persecuzioni e la deportazione dei testimoni di Geova nei Lager nazisti
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Triangoli viola. Le persecuzioni e la deportazione dei testimoni di Geova nei Lager nazisti - Claudio Vercelli - copertina
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Descrizione


Conosciuti nei Lager come "triangoli viola" per via del segno di riconoscimento che gli era imposto, i testimoni di Geova condivisero con gli altri prigionieri la tragedia della detenzione nei luoghi di annientamento. Confessione cristiana presente nel continente europeo già alla fine dell'Ottocento e diffusasi in Germania con l'inizio del secolo successivo, i testimoni di Geova furono duramente perseguitati negli anni del Terzo Reich. Benché costituissero una minoranza religiosa estranea alla politica il loro pervicace rifiuto di accettare le imposizioni del regime hitleriano ne determinò il destino di vittime della violenza degli apparati repressivi nazisti, fino alla deportazione nei campi di concentramento. La loro storia, oltre a testimoniare della forza dei convincimenti interiori, è parte della più generale vicenda delle opposizioni e delle resistenze civili che accompagnarono gli anni cupi del totalitarismo nazionalsocialista.
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Dettagli

2011
19 gennaio 2012
181 p., Brossura
9788843063840
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Indice

Premessa
1. Qualche nota storica
Gli anni della Repubblica di Weimar e dell'ascesa di Hitler al potere/L'ascesa al potere di Hitler/Poco prima del grande diluvio
2. Un Cristo nordico: la religione nel Terzo Reich
Il rapporto con le Chiese/Una "dichiarazione dei fatti"/Predicare anche se banditi dalla società civile/Verso l'abisso
3. L'escalation del conflitto
Distruggere le basi dell'esistenza civile e sociale/Spezzare la resistenza rompendo le famiglie/Vivere separatamente/Resistere
4. All'inizio della tempesta bellica
Nello scenario di guerra/Obiettare con lo spirito
5. Nell'universo concentrazionario
Portare il triangolo viola/Gli sviluppi della prigionia/Il prosieguo della prigionia/Dopo il 1942
6. Alcune conclusioni
Bibliografia

Valutazioni e recensioni

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Marta
Recensioni: 5/5

Una storia che in pochi conosco che è molto agghiacciante

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Irene
Recensioni: 5/5

I tdG furono obbligati a portare il triangolo viola. Un'assurda costrizione solo perché assunsero una posizione decisa riguardo alla neutralità politica. Per esempio, la loro ferma presa di posizione nei confronti del nazismo è confermata dalla storia. Prima e durante la seconda guerra mondiale circa un quarto dei tdG tedeschi perse la vita, soprattutto nei campi di concentramento, perché rimasero neutrali e si rifiutavano di dire "Heil Hitler". Bambini piccoli furono separati a forza dai genitori tdG. Nonostante le pressioni, i giovani rimasero saldi e rifiutarono di assimilare insegnamenti contrari alla Bibbia che altri cercavano di imporre loro. Molti di quei tdG erano stati internati dal governo di Hitler per il loro rifiuto di fare il saluto nazista e di sostenere lo sforzo bellico. A cominciare dal 1933 migliaia di essi vennero imprigionati e molti morirono come risultato del trattamento ricevuto. Le loro esperienze sono però sconosciute al pubblico in generale. Da qui l'espressione "i dimenticati dalla Storia". Un gruppo di sopravvissuti tdG ha espresso il desiderio di tener viva la memoria delle loro famiglie e dei loro compagni che vennero perseguitati, imprigionati, torturati o assassinati e di far conoscere la testimonianza di fede e coraggio lasciata da questi Bibelforscher, come erano denominati i tdG nei campi di concentramento.August Dickmann, un giovane messo a morte pubblicamente perchè cristiano tdG, che non voleva partecipare alla guerra. I nazisti erano certi che questo esecuzione avrebbe convinto un gran numero di tdG a rinnegare la loro fede. Dopo l'esecuzione, tutti gli altri prigionieri furono lasciati andare. I tdG, invece, furono inseguiti in tutto il piazzale dell'appello, presi a calci e picchiati con bastoni finché non furono più in grado di muoversi. Fu ordinato loro firmare una dichiarazione in cui rinunciavamo alla nostra fede; altrimenti, anche loro sarebbero stati fucilati. Il giorno seguente nessuno aveva firmato.

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Fabrizio Porro
Recensioni: 5/5

Molti Testimoni di Geova hanno pagato con l'estremo sacrificio,specialmente nella Germania nazista, dove sono stati fucilati,impiccati e decapitati durante la seconda guerra mondiale. Ma la loro unità mondiale, basata sull'Amore, non è mai stata infranta.Nessuno è mai morto in guerra per mano di un testimone di Geova.Come sarebbe potuta essere diversa la storia se ogni professante cristiano fosse pure vissuto secondo la norma dell'amore dettata da Cristo!"-"Come sarebbe stata diversa la storia se l'umanità in generale avesse preso a cuore le parole della Bibbia, come fanno i Testimoni di Geova! Quante guerre, quante sofferenze si sarebbero potute evitare se gli uomini avessero riconosciuto il loro comune interesse quale progenie del solo uomo che fu creato dal Sovrano Signore Geova! Furono tra i primi ad essere deportati nel campo. Molti erano già morti...Li riconoscevamo dal loro contrassegno...So di una testimone di Geova, e mi è stato detto che ce n'erano altre, che fu messa a morte perché possedeva alcune pagine di versetti biblici... Quello che ammiravo molto in loro era che avrebbero potuto andarsene in qualsiasi momento semplicemente firmando una dichiarazione con cui rinnegavano la loro fede.In ultima analisi queste donne, all'apparenza tanto deboli e sfinite, erano più forti delle SS, che avevano dalla loro parte il potere e ogni mezzo.I testimoni di Geova avevano la loro forza, ed era la loro forza di volontà che nessuno poteva piegare. Solo i testimoni di Geova,come confessione religiosa, si sono completamente rifiutati di piegarsi alle richieste del regime di Hitler: si sono rifiutati di fare il saluto nazista; si sono rifiutati di prestare giuramento'al Führer e allo Stato' e di compiere servizio nell'esercito e fare lavoro obbligatorio; i loro figli non hanno mai fatto parte della Gioventù Hitleriana.I testimoni di Geova non erano persone speciali,erano persone comuni che seguivano la loro coscienza e si attenevano con fermezza alle proprie convinzioni

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Voce della critica

Il libro, che inserisce la storia del movimento dei testimoni di Geova all'interno delle più generali vicende europee (politiche, culturali e civili) degli anni trenta e quaranta, ripercorre dettagliatamente le fasi di persecuzione da parte della Germania nei confronti di questo gruppo religioso. I pregiudizi contro gli Studenti biblici si delinearono ben prima dell'ascesa al potere del nazismo, stabilendo poi con esso una linea di continuità e creando un terreno propizio per le successive azioni repressive. Accusati di essere sovversivi e di nascondere, dietro alla maschera religiosa, intenti di natura politica, e visti con sospetto a causa dell'origine straniera del proprio culto, i testimoni di Geova dovettero subire fin dagli anni venti atti discriminatori. Con l'avvento di Hitler la situazione degenerò e si ebbe il passaggio da una persecuzione collettiva a una individuale: i singoli divennero oggetto di angherie e vessazioni da parte delle milizie hitleriane. L'escalation delle violenze aveva come obbiettivo la distruzione fisica del movimento. Il periodo peggiore iniziò con lo scoppio della seconda guerra mondiale e con l'intensificarsi della deportazione verso i Lager. Molto interessante risulta l'analisi dei comportamenti e dell'evoluzione dei ruoli e delle posizioni ricoperti all'interno dei campi da parte dei testimoni di Geova. Nei Lager costoro diedero vita a una comunità compatta, instaurando una forte solidarietà di gruppo che permise maggiori possibilità di sopravvivenza. Stabilirono e mantennero regole precise e addirittura alcuni, di nascosto, non esitarono a compiere opera di proselitismo. Il saggio ha il merito di affrontare un tema poco studiato e di avvalersi di testimonianze e di materiale bibliografico pressoché inedito in Italia. Elena Fallo

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