I figli dell'Eden

trama molto interessante

Nata nel nuovo Eden, nell'unica città progettata per la sopravvivenza dopo l'Ecocrollo che ha annientato ogni forma di vita sul pianeta, Rowan è cresciuta con la consapevolezza di essere di troppo e nei suoi sedici anni di vita non è mai uscita di casa. I suoi genitori sono ricchi e hanno lavori importanti, per questo hanno potuto rischiare e tenerla. Invisibile al mondo. Ai secondogeniti come lei non è permesso vivere. Suo fratello gemello Ash è sufficiente per il sistema ideale di Eden. Lui è il suo spiraglio verso il mondo esterno, una vita riflessa completata con l'immaginazione e arricchita con dettagli che ogni giorno, avida, chiede. Persone, colori, banalità che per lei sono tutto costituiscono il suo legame con ciò che c'è oltre il muro di pietra che è il suo guscio, la sua gabbia. Rowan passa le sue giornate ad allenarsi con corsa, stretching, arrampicata. E compiti. Condivide tutto con suo fratello e i pochi effetti personali sono mimetizzati nella sua stanza. Finché un giorno sono pronte le lenti. L'impianto che le permetterà di assumere un'altra identità, un'altra vita, e uscire dalle quattro mura in cui è rimasta confinata finora. Ma a costo di dover troncare ogni legame con la sua famiglia per sempre. E allora decide di saltare, di concedersi una notte che le appartenga davvero e scappa dai gironi interni, i più facoltosi e sicuri della città. Scoprirà che il paradiso perfetto che misura il fabbisogno di ognuno richiede sacrifici per esistere e si basa su un terreno minato, dove il valore delle cose antiche non è andato perduto e basta un passo falso per far saltare tutto. Il fragile ponte che aveva costruito con le informazioni del fratello è il trampolino per un nuovo salto: quello della ribellione, insieme ai rinnegati che vivono nell'ombra e cercano solo un'occasione per riappropriarsi di ciò che è stato a lungo negato nel nome dell'Eden degli eletti.