Niente da perdere

Bellissima storia di una famiglia ritornando dal presente al passato per poi riprendere tra rabbia droga alcool per cercare di comprendere come ricomporre il puzzle. Disegni incantevoli che sottolineano con passaggi tra monocromatico e colore la storia come se fossero dei cambi di tono della musica di un film.

Nonostante un disegno asciutto ma gradevole la storia dell'ex giocatore professionista di hockey in decadenza non riesce ad emanciparsi dai soliti cliché americani dell'infanzia difficile col padre ubriacone e violento, le droghe e forse una rinascita... bella edizione, il resto deludente

Jeff Lemire è un autore che ha scritto grandi storie per tutte le case editrici più importanti, dalla Marvel alla DC e fino al fumetto indipendente. Ogni volta è in grado di creare storie commoventi, profonde e appassionanti. Questa volta Jeff torna a realizzare una graphic novel completa da autore e disegnatore...e già questo non può che farmi contento. In "Niente da perdere" ci troviamo in Canada e il protagonista è un uomo che vive da solo e ha una vita per nulla felice. Pian piano con l'avanzare della storia scopriamo il suo passato e ciò che lo ha portato a quello che è ora. La resa grafica di questo contrasto presente/passato è molto ben definita anche grazie all'alternanza di tavole di colore bluastro (che presentano il presente e dominano il volume) con altre dipinte con colori più caldi, che simboleggiano gli eventi passati. Tutta la storia è un crescendo di tensione e con l'introduzione di nuovi personaggi le cose iniziano pian piano a complicarsi fino ad arrivare al finale molto struggente e perfetto come chiusura, in cui il protagonista dimostra fino in fondo come egli non abbia ormai "niente da perdere". Lettura che consiglio a tutti e che può essere anche un buon punto di inizio per leggere altre storie di Lemire.