Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 297 liste dei desideri
Babij Jar
Disponibilità immediata
22,80 €
-5% 24,00 €
22,80 € 24,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
22,80 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Fernandez
24,00 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Max 88
24,00 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Piazza del Libro
24,00 € + 5,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
24,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
24,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
24,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
24,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
24,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
22,80 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Fernandez
24,00 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Max 88
24,00 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Piazza del Libro
24,00 € + 5,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
24,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
24,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
24,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
24,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
24,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
Babij Jar - Anatolij Kuznecov - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Babij Jar

Descrizione


«La storia di "Babij Jar" di Anatolij Juznecov è già un romanzo: centrato sui massacri rimossi dal regime, censurato in patria, fu letto in Occidente dopo che nel 1969 l'autore scappò a Londra» - Robinson

«Il nome di Babij Jar è meno noto di quello di Auschwitz, eppure il raccapriccio che suscita, per chi sa di quale scempio fu teatro, è forse persino superiore» - Corrado Augias, Il Venerdì

«Dio sia lodato, questo regime di pezzenti è finito» dice nonno Semerik, che il potere sovietico lo odiava con tutta l'anima, quando i tedeschi occupano Kiev nel settembre del 1941. «Ora si comincia a vivere». Tolik ha solo dodici anni, ma non gli ci vorrà molto per capire che le speranze del nonno sono vane. Ben presto Babij Jar, la forra nei pressi di Kiev, diventerà la tomba della popolazione ebraica, e poi di zingari, di attivisti sovietici, di nazionalisti ucraini, dei calciatori della Dinamo che si sono rifiutati di farsi battere dalla squadra delle Forze armate tedesche, di chi ha rubato del pane. E mentre da Babij Jar giungono senza tregua i colpi della mitragliatrice, mentre gli attentati organizzati dagli agenti dell 'Nkvd devastano la via principale e persino la venerata cittadella-monastero, mentre cominciano le deportazioni, Kiev diventa una città di mendicanti a caccia di cibo. Per Tolik, che aveva conosciuto la terribile fame staliniana, non potrebbe essere più chiaro: tedeschi e sovietici si stanno scontrando «come il martello e l'incudine», e in mezzo ci sono gli insignificanti «omuncoli» - e lui, in preda a un «mare di disperata angoscia animale». L'unica via d'uscita è assecondare la furibonda vitalità che lo pervade, sopravvivere in barba a tutto, crescere. Crescere per odiare chi trasforma il mondo in una prigione, in un «frantoio per pietre per denunciare violenze e menzogne. Anche le ultime, atroci: dopo la liberazione di Kiev, Tolik e sua madre, in quanto persone «vissute sotto l'occupazione », verranno marchiati come «merce scadente» - e il massacro di Babij Jar cancellato.

Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2019
7 marzo 2019
454 p., Brossura
9788845933479

Valutazioni e recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
(6)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(2)
3
(2)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

NicolaPierini1985
Recensioni: 3/5

Avrei preferito un saggio piuttosto che un romanzo-documento. Il libro è scritto molto bene, ma alcune parti risultano essere di poco interesse, in cui si descrivono vicende private della vita dell'autore. Mi sarei aspettato un libro interamente improntato sulla vicenda di Babij Jar. Rimane comunque un buon testo,sicuramente da leggere.

Leggi di più Leggi di meno
cecilia
Recensioni: 4/5

Finalmente possiamo leggere l'edizione integrale di questo romanzo, ottimamente tradotto nella impeccabile edizione Adelphi. Conosciamo così l'intero periodo dell'occupazione nazista di Kiev, i massacri degli ebrei e della popolazione civile a Babij Jar, la riconquista dell'Ucraina da parte dell'Armata Rossa e l'antisemitismo del dopoguerra che porterà alla impossibilità di una memoria condivisa, insieme alla distruzione dei luoghi in cui sono avvenute le stragi. Il tutto attraverso lo sguardo di un adolescente che diventa uomo ragionando su quello che vede e che sente, cercando di sopravvivere per raccontare alla fine la sua verità. Romanzo consigliatissimo anche a chi, come me, finora ha prediletto gli studi storici sull'argomento.

Leggi di più Leggi di meno
n.d.
Recensioni: 3/5

Ottimo liBro da leggere con attenzione per capire

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(2)
3
(2)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

La Shoah può essere raccontata in milioni di modi, tanti quanti sono state le vittime e i superstiti. Tanti punti di vista, molteplici angolazioni, a diverse latitudini, partendo da storie che sembra si assomiglino tutte, ma che poi sono tutte diverse tra di loro. Leggendo Babij Jar (454 pagine, 22 euro) di Anatolij Kuznecov, pubblicato dalla casa editrice Adelphi nella traduzione di Emanuela Guercetti, è impossibile non fare un parallelo con Primo Levi. Quello che accomuna i due autori è il periodo storico, l’aver subito la follia dei nazisti, l’essere sopravvissuti in condizioni estreme, la necessità di far sapere, di combattere il negazionismo.

Nel suo romanzo-documento Kuznecov ci racconta il drammatico passaggio di Kiev dal regime di Stalin a quello di Hitler, per poi tornare sotto i sovietici. Babij Jar era una gola dalle pareti a strapiombo nei pressi di Kiev. Un luogo che nel tempo è diventato simbolo di morte. Un luogo che sovietici e nazisti hanno cercato di far sparire dalla storia, riempiendo l’enorme fossato. Ma la memoria collettiva ha radici profonde e anche quando si cerca di strapparle via, resta sempre qualcosa o qualcuno in grado di raccontare brandelli di verità: una vittima scampata fortunosamente al dramma, un testimone, un carnefice che non riesce a darsi pace.

Non c’è alcun monumento a Babij Jar a ricordare l’immane tragedia che ha colpito la popolazione locale durante la seconda guerra mondiale. Eppure lì, tra il 29 e il 30 settembre del 1941, nell’arco di poche ore, sono stati trucidati 33.771 ebrei di Kiev. Fu uno dei più grandi massacri della storia dell’Olocausto. E quello fu solo l’inizio. Perché dopo gli ebrei, Babij Jar diventò la tomba dei rom, dei nazionalisti ucraini, dei prigionieri di guerra russi, dei partigiani, di chiunque fosse sospettato di essere contro i nazisti.

A Babij Jar trovarono la morte militari e gente comune, politici e intellettuali. Perfino i calciatori della Dinamo, la principale squadra di Kiev, che avevano osato battere una compagine tedesca formata da ufficiali dell’aviazione nazista, vicenda che ispirò il film Fuga per la vittoria di John Huston con Pelè tra i protagonisti: «Prima della guerra a Kiev si contavano 900 mila abitanti. Alla fine dell’occupazione tedesca ne restavano 180 mila, cioè molti meno di quelli che giacevamo morti solo a Babij Jar. Durante l’occupazione fu ucciso un abitante di Kiev su tre, ma se si aggiungono i morti per fame, quelli che non tornarono dalla Germania e quelli di cui semplicemente non si seppe più nulla, risulta che morì un abitante su due».

Come Primo Levi, anche Anatolij Kuznecov fa della sua storia personale un documento. Racconta con dovizia di particolari ogni dettaglio, puntualizzando più e più volte che non c’è nulla di inventato in quello che riporta. E niente è stato omesso. Lo fa con la grazia e l’eleganza dei grandi narratori russi, senza mai rinunciare all’ironia. Tra i personaggi che accompagnano l’allora dodicenne Tolik (diminuitivo di Anatolij) ci sono la mamma e i nonni. Tolik si arrangia come può («l’unica via d’uscita è sopravvivere, in barba a tutto»). La mamma, abbandonata dal marito, fa ciò che può per tenere in piedi la famiglia. La nonna nella tragedia si affida a Dio, e recita a modo suo il Padre Nostro (eccellente la traduzione di Emanuela Guercetti): «Patenoste, chiesa in cieli, santa luce nome tuo. Avvegna regno tuo. Sì, che è in cieli. E in terra. Pane nostro quotidiano dà, no, biscotti. Non dimette i debiti nostri se non ci libera dal male…»

Il nonno odia con tutta l’anima il potere bolscevico che ha reso ancora più poveri, i poveri ucraini. E all’inizio confida in Hitler: «Dio sia lodato, questo regime di pezzenti è finito», esulta mentre i tedeschi occupano Kiev. Ma ben presto, le sue, si riveleranno drammatiche illusioni: «Che idiota quell’Hitler. I tedeschi non sono così cattivi, è lui che ne ha fatto delle carogne», dirà poche settimane dopo, fino a perdere completamente ogni speranza nel giro di qualche mese: «Era meglio andare in malora sotto i nostri, piuttosto che sotto questi qua, che possiate crepare, che vi colgano la malaria, il fuoco e il tuono del Signore Iddio».

Già il preambolo del libro è tutto un programma. La censura sovietica ridusse il libro a poche decine di pagine. D’altronde, avere l’ardire di parlare di Babij Jar negli anni ’60, significava spingersi ben oltre gli spazi di libertà concessi dal regime. I redattori della rivista Junost’ nel ’65 restituirono «inorriditi» il manoscritto a Kuznecov. In Italia l’opera uscì (edita da Paravia) nel ’70. Successivamente venne ripubblicata da Zambon. Ora Adelphi la ripropone in versione integrale: «Sopravvivere, in barba a tutto», era il moto del piccolo Tolik. E il libro stesso ne è testimone.

Recensione di Giovanni Di Marco

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore