Amore colpevole

[Estratto dal Blog] [...] è considerata la risposta della moglie Sof’ja Tolstaja, offesa dalla concezione del rapporto coniugale che si evince dal romanzo del marito.[...]Il romanzo è suddiviso in due parti, la prima ci presenta la protagonista, Anna una nobile diciottenne nel fiore degli anni, spensierata e felice, dedita alle arti e agli svaghi.[...]ncontra un amico della madre, il principe Prozorskij. Assistiamo, così, a quella fase bellissima dell’innamoramento dei due, lei che prova un sentimento tenero e romantico, pieno di speranza per l’avvenire; lui che, invece, è inizialmente spaventato dalla differenza d’età, ma infine cede alla bellezza e finanche alla stessa forza ammaliante della giovinezza.Dopo un primo periodo di idillio tra i due, con la nascita dei figli, il rapporto coniugale si trasforma, [...]Il vuoto lasciato da Prozorskij nella vita di Anna, viene riempito dalle attenzioni e cure di Bechmetev, amico d’infanzia del principe.[...]Tra i due si stabilisce uno stretto rapporto d’amicizia e stima[....]Il loro profondo amore rimarrà sempre platonico, sottolineando così il contrasto tra i due uomini e l’opposta concezione dell’amore che essi hanno.[...]Ma il principe è ottenebrato dalla profonda gelosia nei confronti della moglie[...]cerca, con questo romanzo, questa versione dei fatti, di restituire alla coppia quella dignità che il marito aveva totalmente annullato con il suo racconto.“Amore colpevole” è un romanzo che cattura facilmente l’attenzione del lettore, ben scritto con uno stile genuino. Un romanzo ancora attuale, che ci narra di un amore puro, trasformato, a causa della gelosia, in un amore colpevole; un’opera attraverso la quale abbiamo la possibilità di trarre molteplici spunti di riflessione.[...]

Anna ama la natura, legge, dipinge e sogna un amore puro e ideale. Ha solo diciotto anni quando il trentacinquenne principe Prozorskij la chiede in sposa. Convinta di aver trovato in lui il vero amore, dovrà invece scontrarsi con un marito capace di concepire il sentimento solo come possesso carnale. Sarà un amico del principe, Bechmetev, un artista, a farle conoscere quella consonanza di anime in cui crede.

Un romanzo che mi ha stupito e colpito molto. Mi ha fatto empatizzare non solo con la protagonista, ma anche, e soprattutto, con la sua autrice, Sofja Tolstaja , moglie giovanissima del grande Tolstoj, fu sua compagna di vita, sostenitrice fervente del lavoro del marito, appassionata e anche tormentata da una relazione profonda e piena di conflitti con un uomo geniale. Una donna forte, di grandissima intelligenza che lottò strenuamente per tenere unita la numerosa famiglia Tolstoj, e per tenere viva la sua relazione amorosa, cercando allo stesso tempo di non esaurire in questo tentativo la sua individualità e identità intellettuale, rivendicando il suo ruolo e i suoi desideri di donna in un'epoca e in una cultura, quella russa di fine '800, patriarcale e maschilista, che a tratti cercò anche di screditarla, dipingendola come moglie rapace e manipolatrice, assetata di gloria e di ricchezze. Tutto questo conflitto, questa rabbia e questo dolore, ma anche l'amore e la passione, la rivendicazione di una complessità e di una individualità femminile dotata di una autonoma dignità, si ritrovano nelle pagine di questo romanzo, scritto con un tono intimo e profondamente sentito in cui vive l'anima dell'autrice portandola, profondamente attuale, fino ai nostri giorni.