Misha corre

Misha è un orfano che non sa nulla di sé se non che è velocissimo a correre. E allora corre, per le strade di Varsavia, rubando qualsiasi cosa, finché non diventa testimone inconsapevole di uno dei momenti più tragici della storia: l'arrivo dei nazisti in Polonia, la ghettizzazione degli ebrei, le deportazioni. Ma lui non sa, e non capisce, ciò che sta accadendo attorno a lui. Un romanzo di formazione dolceamaro, in cui l'identità del ragazzino viene continuamente messa in discussione, perché alla domanda "chi sei?" Misha non sa rispondere veramente. Ma sa che crede negli angeli, nelle madri e nelle arance. "Misha corre" è un libro divertente, sensibile, e crudele.

Nel ghetto di Varsavia c'è un bambino ebreo senza famiglia e senza nome. Imparerà che per sopravvivere dovrà soprattutto correre per sfuggire dai pericoli che lo insidiano ovunque, e a non fidarsi di nessuno, neppure di chi inizialmente gli aveva dato protezione e forse amicizia. Un romanzo molto profondo e di grande intensità, raccontato con l'innocenza e lo stupore di un bambino e un pizzico di ironia di un adulto.